FATTORI DI RISCHIO
- età;
- fattori riproduttivi;
- fattori ormonali;
- fattori dietetici e metabolici;
- pregressa radioterapia a livello toracico;
- precedenti displasie o neoplasie mammarie;
- familiarità ed ereditarietà.
SINTOMI
In genere le forme iniziali di tumore del seno non provocano dolore.
I sintomi cui prestare attenzione sono:
- la presenza di noduli palpabili o addirittura visibili;
- alterazioni del capezzolo (in fuori o in dentro);
- perdite da un capezzolo solo (se la perdita è bilaterale il più delle volte la causa è ormonale);
- cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d’arancia localizzato);
- cambiamenti della forma del seno. La maggior parte dei tumori del seno, però, non dà segno di sé e si vede solo con la mammografia.
CHE COSA FARE?
È importante diagnosticare il tumore il più precocemente possibile, partecipando regolarmente alle campagne di screening mammografico e sottoponendosi a visite senologiche periodiche. Se in famiglia ci sono persone che hanno sviluppato questa neoplasia è bene rivolgersi al proprio medico o fissare un consulto per valutare un possibile fattore ereditario e l’opportunità di effettuare test genetici.
Le analisi strumentali più diffuse per la diagnosi precoce sono:
- mammografia che al momento è il metodo più efficace;
- ecografia, un esame molto utile per esaminare il seno giovane;
- risonanza magnetica che viene riservata ai seni molto densi o ai dubbi diagnostici;
- visita senologica che rappresenta una buona abitudine e va eseguita almeno una volta l’anno, indipendentemente dall’età;
- test genetici per la ricerca di mutazioni come le mutazioni BRCA1 e 2 che in alcuni casi selezionati individuati dal medico, rappresentano strumenti importanti per la prevenzione e per individuare terapie mirate.
TRATTAMENTI
Il percorso terapeutico del tumore del seno deve essere discusso con il proprio medico. In generale, indipendentemente dallo stadio, quasi tutte le donne subiscono un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti malati. In alcuni casi è possibile asportare soltanto una porzione di seno (quadrantectomia), in altri si arriva fino alla rimozione dell’intera ghiandola mammaria e di uno o più linfonodi dell’ascella (mastectomia radicale modificata). Spesso all’intervento chirurgico è associata la radioterapia. In alcuni casi è utile la chemioterapia.
In base alle caratteristiche del tumore, possono essere indicati diversi altri trattamenti, tra i quali:
- terapia ormonale
- farmaci PARP inibitori (in caso di mutazione BRCA)
- farmaci anti HER-2,
- farmaci immunoterapici.
Sono in via di sperimentazione altri farmaci biologici.