Papà con Nonno in piedi

Il tumore alla prostata può essere localizzato, cioè circoscritto solo alla prostata, oppure metastatico, quando si diffonde ad altri organi. Inoltre, può essere ormonosensibile o resistente alla castrazione a seconda che risponda o meno alle terapie ormonali.

Nel 2023, In Italia, sono state stimate circa 41.100 nuove diagnosi di tumore alla prostata che rappresenta la neoplasia più frequente nell’uomo (è pari al 19,8% di tutti i tumori maschili).

EREDITARIETÀ

Gli uomini con un parente stretto (padre, zio o fratello) con questo tumore presentano un maggiore rischio di ammalarsi, sebbene soltanto meno del 15% dei tumori alla prostata siano ereditari.

FATTORI DI RISCHIO

Le cause del tumore alla prostata non sono ancora chiare, ma sono stati individuati alcuni potenziali fattori di rischio:

  • età: le possibilità di ammalarsi aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre sono diagnosticati in persone con più di 65 anni;
  • familiarità: il rischio di ammalarsi è pari al doppio per chi ha un parente consanguineo con la malattia rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia;
  • mutazione genetica: la presenza di mutazioni in alcuni geni come BRCA1 e BRCA2, gli stessi coinvolti nell’insorgenza di tumori di seno e ovaio, può aumentare il rischio di cancro alla prostata. La mutazione BRCA può essere acquisita (o sporadica) e quindi non associata a familiarità.

Altri possibili fattori di rischio sono legati alla cattiva alimentazione, alla sedentarietà, all’esposizione a particolari sostanze chimiche e a livelli di androgeni nel sangue troppo alti.

SINTOMI

Il tumore alla prostata nella fase di sviluppo è totalmente asintomatico e per questa ragione la diagnosi precoce risulta difficile. Solo quando la massa tumorale cresce emergono i sintomi: difficoltà nella minzione, bisogno di urinare frequentemente, sensazione di mancato svuotamento della vescica e presenza di sangue nelle urine o nello sperma.

CHE COSA FARE?

Va programmata una visita preliminare con il proprio medico, o una visita urologica con uno specialista, che indicherà come pianificare una sorveglianza costante. Se più uomini nello stesso nucleo familiare hanno sviluppato questo tumore è importante parlarne con il proprio medico e valutare i passi da compiere.

Per la diagnosi precoce è importante sottoporsi a una visita urologica annuale per la valutazione dello stato della prostata. Attraverso l’esame digitorettale il medico può rilevare la presenza di eventuali noduli o anomalie e può prescrivere una biopsia prostatica per ottenere un campione di cellule.

Può essere utile anche il controllo del dosaggio del PSA, l’antigene specifico prostatico. Livelli alti nel sangue di questa sostanza possono essere un indicatore di cancro alla prostata, ma anche di un’infezione o un’infiammazione in corso o di un’iperplasia prostatica benigna.

TRATTAMENTI

Esistono molte opzioni terapeutiche per il cancro alla prostata che devono essere discusse con il proprio medico.

Nei pazienti con tumore della prostata localizzato esistono diverse opzioni terapeutiche come la sorveglianza attiva, la chirurgia o la radioterapia.

Nei pazienti a rischio intermedio-alto (rischio di recidiva locale superiore al 40%) possono essere indicati un trattamento radioterapico esterno e/o una terapia di deprivazione androgenica (ADT) oppure l’intervento di prostatectomia seguito da ormonoterapia adiuvante. L’ADT modifica gli effetti degli ormoni maschili sul tessuto prostatico e può essere effettuata mediante la castrazione chirurgica o la somministrazione di farmaci antiandrogeni.

Per i pazienti in progressione dopo deprivazione androgenica, le strategie terapeutiche attualmente disponibili comprendono agenti ormonali di nuova generazione o la chemioterapia

Inoltre,in alcuni gruppi di pazienti, è indicata la somministrazione di PARP-inibitori.

La visita urologica

La visita urologica è un controllo di grandissima importanza: si tratta della valutazione dello stato della prostata ed è utile per ottenere una diagnosi precoce rispetto a un eventuale insorgenza di tumore.
Se hai familiarità con questa o altre neoplasie o se sono presenti fastidi urinari è importante parlare con il proprio medico per studiare la migliore strategia di controllo.